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Pane Vivo Disceso dal Cielo

Ottocento anni fa San Francesco d’Assisi – nella notte di Natale del 1223 – desideroso di fare memoria del Bambino nato a Betlemme e vedere “con gli occhi del corpo” i disagi patiti da un neonato privo di cose fondamentali, pensò di “trasformare” Greccio in una “Nuova Betlemme”.

È il «presepio francescano». Non ci sono le figure di Maria e Giuseppe. La figura di Maria, Madre di Dio, è presente metaforicamente con LA LUNA, e richiama lo spendore e la bellezza di Maria assunta in cielo. Vengono rappresentati San Francesco, mentre adagia nella magiatoia il Bambino di Betlemme. Lo Spirito Santo, rappresentato dalla COLOMBA BIANCA. Santa Chiara, che tiene in mano una lucerna per «illuminare quella notte che illuminò tutti i giorni e gli anni con lo splendore della stella»: «Veniva nel mondo la luce vera quella che illumina ogni uomo» (Gv 1,9). E Sant’Antonio, con il giglio e il Sacro Testo in mano. La chiesa di San Damiano, posta sul lato sinistro della scena, dove San Francesco compone il CANTICO DELLE CREATURE nel 1224, un «inno di ringraziamento» a Dio Creatore per la terra e i suoi frutti, e elementi come la luna, le stelle, l’acqua, il fuoco “iocundo”, che dona luca e vince le tenebre ricordando la Resurrezione, quando sotto forma di roveto ardente parla a Mosè e rappresenta lo Spirito Santo.

Crediti · Universalis Fœderatio Præsepistica · Mostra internazionale di presepi presso la Basilica di Sant’Andrea della Valle a Roma / Progettazione statue e Scenografia · Mauro Marcato (Curtarolo – PD) e Nicolò Celegato (Selvazzano – PD)

Buon Santo Natale... dai Frati Francescani dell'Atonement !